Malattie fungine dei pomodori
Malattie fungine dei pomodori
Il nemico n. 1 in assoluto dei pomodori è la terribile peronospora, una malattia fungina che si instaura quando il fogliame viene ripetutamente bagnato, soprattutto con acqua d’acquedotto o di pozzo, ma anche piovana se è eccessiva. Attacca dapprima le foglie con macchie brune che poi seccano l’intera lamina, e poi con chiazze dapprima scolorite e poi brune sulle bacche che diventano immangiabili perché la malattia rende dura la polpa. Si previene evitando di bagnare il fogliame e irrorando decotto di equiseto (o prodotti a base di equiseto) e macerato d’ortica ogni 7 giorni. Si cura trattando con prodotti a base di rame.
Non è una malattia fungina, bensì virale il mosaico del tabacco (TMV), causato appunto da un virus trasportato da insetti pungitori-succhiatori come gli afidi. Si riconosce perché le foglie si chiazzano “a mosaico”, per poi accartocciarsi e cadere, seguite poco dopo dai frutti con identico destino. Si previene combattendo gli afidi. Non è curabile: le piante colpite vanno subito estirpate, raccolte in ogni residuo e bruciate.
Fisiopatie dei pomodori
Una fisiopatia è una sofferenza della pianta per cause ambientali, cioè non riconducibili a malattie o parassiti.
Capita di frequente nelle ultime estati torride che le foglie basali delle piante di pomodori appassiscano, pendendo flaccide, soprattutto nelle ore centrali del giorno. Le cause sono l’aria troppo calda e il sole troppo cocente, unite a un’irrigazione irregolare e carente. Si previene e si cura con annaffiature regolari e sufficienti per la temperatura, e con un telo ombreggiante da stendere verso le 11 e da rimuovere verso le 16 nelle giornate soleggiate. Tuttavia, è facile che le foglie, una volta rammollite, non si riprendano e cadano.
Quando invece è l’apice delle bacche, soprattutto di San Marzano o Perino, ad annerire e seccarsi, si ha il cosiddetto (volgarmente) “marciume del sedere” o marciume apicale, che costringe a gettare il frutto. Le cause sono sempre l’irrigazione irregolare, e la carenza di calcio nel terreno. Si previene bagnando con regolarità e a sufficienza, e somministrando, un mese dopo il trapianto e di nuovo a 75 giorni di coltivazione un concime specifico per pomodori che contenga anche calcio (Ca), reperibile nel vostro Centro di Giardinaggio di fiducia.