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Corniolo, dal legno alla marmellata e fiori amici delle api

frutti del corniolo

Un corniolo in giardino merita un posto (al sole) anche solo per la splendida
fioritura: centinaia di piccoli fiori gialli sui rami rosso-bruni ancora nudi, che
appaiono prestissimo già a metà febbraio e che richiamano sciami di api felici. Poi
spunteranno le foglie e, da agosto in poi, brilleranno i piccoli frutti, drupe ovali di
colore rosso scarlatto lucente, commestibili in confettura o nei liquori aromatizzati.
Dunque un Cornus mas in giardino è ornamentale, amico degli insetti pronubi e
insolitamente edibile, ma le sue virtù non finiscono qui: chi tinge le stoffe in maniera
naturale ne ricava il colore giallo, chi lavora il legno lo utilizza per aste durissime, e
chi si affida alla fitoterapia lo usa come febbrifugo, astringente e rinvigorente, grazie
al suo contenuto in vitamina C, cornina, tannino, calcio, glucosio, acido malico,
mucillagini.

La coltivazione
Il corniolo quindi è una bella pianta ornamentale, che rallegra il giardino già in
febbraio con la sua fioritura precoce e lo decora dalla tarda estate fino all’inverno
grazie ai frutti che maturano in modo scalare: sulla stessa pianta si possono ammirare
drupe verdi, gialle, arancio e rosse.
Coltivarlo è facile: ideale per giardini di pianura e collina, non soffre il freddo e non
richiede potature, ama i terreni calcarei ma non troppo aridi e il sole, ma non l’aria
salmastra. È una pianta molto longeva (oltre 50 anni). È ottimo nella siepe mista o
naturalistica, dove possa crescere liberamente, fiorire e fruttificare insieme ad altre
specie da fiore.
Attenzione: non utilizzate in cucina o in fitoterapia altre specie spontanee di corniolo,
tipo il sanguinello (Cornus sanguinea) perché le sue parti sono leggermente tossiche.
Non impiegate neppure le specie ornamentali, tipo Cornus kousa, C. nuttallii, C.
florida ecc., perché non hanno alcun valore fitoterapico o gastronomico.

Per raccoglierlo
Si può anche reperire in natura, dato che è una pianta spontanea diffusa in tutt’Italia
con l’esclusione delle isole e della Val Padana, dalla pianura fino a 1.400 m
d’altitudine, nelle radure e ai margini dei querceti e dei castagneti.
Si utilizzano foglie, frutti e corteccia: dato che la decorticazione è una operazione
complessa, limitatevi alla raccolta di frutti e foglie, tagliando con un paio di cesoie i
gambi delle foglie e dei frutti, che si dispongono al sole in un unico strato; quando
saranno essiccati, si conservano in sacchetti di carta pesante, al buio.

 

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Ricette erboristiche

• Per scacciare un inizio d’influenza: lasciate in infusione per 10 minuti 5 g di foglie
secche in una tazza di acqua bollente, filtrate, dolcificate con miele di timo e bevetene
tre tazze al giorno.
• Per abbassare la febbre: infondete per 10 minuti 15 g di foglie e frutti in una tazza
di acqua bollente, filtrate, dolcificate con miele di timo e assumetene tre tazze al
giorno.

Usare il corniolo in cucina

I frutti hanno un sapore acidulo ma gradevole e, a seconda dei gusti, si mangiano al
naturale con o senza aggiunta di zucchero. Si utilizzano anche per preparare gelatine e
sciroppi e per spremerne il succo.
• Liquore al corniolo: in un vaso da 2 l a chiusura ermetica porre 500 g di frutti
freschi maturi, ben lavati e asciugati, 400 g di zucchero, la scorza di un limone, la
buccia e il torsolo di una mela Renetta del Canada, e grappa fino a un dito sotto l’orlo;
chiudere ed esporre al sole. Quando lo zucchero si sarà sciolto, mettere il vaso al buio
e al fresco a riposare per 6 mesi, quindi filtrare e imbottigliare

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