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Mosca bianca o Aleuroidi

aleuroidi su cavolo

Loro attendono che il clima diventi tiepido e molto umido, come accade per esempio nelle serre dove si ricoverano le piante per l’inverno: gli aleurodidi, felicissimi, vi proliferano a dismisura, infestando tutte le piante sotto protezione. Ma non solo: possono aggredire praticamente tutte le piante erbacee da fiore e d’appartamento, soprattutto quelle coltivate in vaso, talvolta le rose e altri arbusti da giardino, e spesso anche le piante da orto allevate in tunnel o sotto serra, sempre in condizioni di clima tiepido e umido.

Minuscole mosche bianche

Gli aleurodidi o mosche bianche (Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci ecc.) sono moscerini, cioè insetti, minuscoli (meno di 3 mm) e in genere molto numerosi che infestano soprattutto le serre, anche quelle casalinghe, le verande, i doppi vetri e i pianerottoli durante l’inverno, quando vi sono ricoverate le piante. Ma non disdegnano il plein-air soprattutto in primavera e tarde estate, quando ricorrono le condizioni climatiche per loro ideali.

Formano colonie numerose quando si posano sulla pagina inferiore delle foglie, dove stazionano finché il fogliame viene smosso, nel qual caso si sollevano tutti insieme, in una sorta di “nuvola” bianca, per poi posarsi nuovamente: impossibile non accorgersi di loro…

 

Anche molto dannosi

Gli aleurodidi si nutrono della linfa delle piante, che assorbono pungendo i tessuti e succhiandola. Un attacco massiccio debilita la pianta, ma soprattutto nuoce alle foglie dai tessuti più teneri che, nei casi più gravi, si accartocciano e si seccano. Inoltre emettono una sostanza zuccherina, la melata, che imbratta le parti sottostanti, creando l’ambiente favorevole per un fungo nero, la fumaggine. Infine sono veicolo di numerosi virus, causa di virosi anche molto gravi, soprattutto nelle piante da orto. Ecco perché è scellerato trascurare l’infestazione da mosche bianche!

Amano temperature fresche ma non fredde e ambienti umidi; quindi il clima di inizio primavera e quello tardo estivo-inizio autunnale rappresentano la situazione ideale per il loro sviluppo, così come il clima della serra in inverno. Vengono invece eliminati dal freddo, dal grande caldo secco estivo o da piogge molto insistenti e abbondanti. 

 

Prevenire ed eliminare gli aleurodidi

Controllate ogni settimana le piante in serra, veranda o sul pianerottolo, avendo cura di mantenere sempre un minimo di circolazione d’aria.

Utilizzate un insetticida a base di piretro o di olio di Neem (entrambi ammessi in agricoltura biologica), applicato due-tre volte a distanza di 7-10 giorni, trattando le pagine inferiori delle foglie, ma senza smuoverle perché altrimenti gli insetti volano via e non vengono raggiunti dal trattamento. Oppure avvaletevi di prodotti a base di macerato d’ortica o estratto d’aglio (reperibili nei Centri di Giardinaggio), ma in questo caso dovrete ripetere il trattamento ogni 3 giorni per circa un mese. In alternativa, in luoghi chiusi come le serre potete liberare l’insetto ausiliare Encarsia formosa, reperibile (o procurabile) nel vostro Centro Giardinaggio, seguendo bene le indicazioni in etichetta.

 

 

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